Quanta acqua dobbiamo bere? Quale tipo di acqua? Rubinetto o bottiglia?
Una delle prime domande che faccio a chi si rivolge a me per un piano alimentare è: quanta acqua beve? Qualcuno confessa di bere pochissimo, altri hanno la percezione di bere a sufficienza poi, quando indago meglio scopro, anzi scopre, che arriva ad un litro scarso. Molto meno di quello che viene consigliato. Viene da sé la domanda successiva: quale acqua è meglio bere?
La risposta non è scontata né facile perché anche in questo caso (come nel piano alimentare) bisogna provare a personalizzare la scelta.
L’acqua si divide in due grosse categorie: l’acqua del rubinetto e l’acqua minerale naturale
L’acqua del rubinetto arriva nelle nostre case microbiologicamente sicura e le caratteristiche organolettiche e chimiche dipendono dall’acquedotto. Per assurdo, non è facile conoscere la composizione chimica di questo tipo di acqua che varia significativamente tra comune e comune. Il vantaggio però è la scelta ecosostenibile. In Italia da questo punto di vista non siamo molto green, ed infatti siamo i più grandi consumatori al mondo di acqua minerale in bottiglia, con 200 litri pro capite consumati all’anno contro una media europea di 118 litri.
L‘acqua minerale naturale appartiene ad una vasta gamma di acque, ben note da un punto di vista chimico, che si basano sul loro contenuto di sali minerali e si dividono in
- acqua oligominerali (residuo fisso tra 50 e 500 mg/l)
- minerali (residuo fisso tra 500 e 1500 mg/l)
- ricche di minerali (residuo fisso >1500 mg/l)
Che cos’è il residuo fisso?
Questo tipo di acque contengono in maniera variabile alcuni sali minerali fondamentali per il nostro organismo tra cui calcio, sodio, magnesio e potassio. La loro concentrazione influenza un parametro importante che possiamo trovare in etichetta: il residuo fisso. Più il residuo fisso è alto, più l’acqua è ricca di sali minerali.
Attenzione! Negli ultimi anni si sono pubblicizzate acque con un basso residuo fisso come migliori per la nostra salute. Non è così! Basso residuo fisso non vuol dire alta qualità.
Ogni acqua è importante e può apportare benefici grazie alla propria composizione chimica.
I sali minerali che sono contenuti nell’acqua sono in parte biodisponibili, cioè il nostro organismo è in grado di assimilarli. Questo cosa vuol dire? che per esempio il calcio in essa contenuto può essere una fonte importante per chi soffre di osteopenia o osteoporosi, per le donne in menopausa o per gli adolescenti.
Un’acqua ricca di magnesio è adatta a chi soffre di stitichezza o problemi intestinali, ma anche per chi fa sport.
Un’ acqua ricca di sodio è fondamentale durante la stagione estiva dove aumenta la sudorazione e la perdita di questo sale fondamentale. Anche chi soffre di ipertensione, abituato a scegliere un’acqua povera di sodio, durate la stagione calda dovrebbe scegliere un’acqua più ricca di sodio.
Facciamo un riassunto
- acqua con basso residuo fisso: per chi soffre di calcoli renali
- acqua oligominerale: per chi vuole un sapore neutro da usare tutti i giorni senza particolari necessità
- acqua con un residuo medio-alto: per chi fa sport o durante la stagione calda se si suda molto
- acqua ricca di magnesio: per chi soffre di stitichezza o crampi
- acqua ricca di calcio: per gli anziani, in menopausa, per chi soffre di osteoporosi o durante la crescita
- acqua ricche di bicarbonati: per chi soffre di acidità
Quanta acqua bobbiamo bere?
I LARN (Livelli di assunzione di riferimento per la popolazione italiana) redatti dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) indicano l’assunzione adeguata:
- adulti maschi: 2,5L
- adulti femmine: 2L
Ovviamente parte della quantità di acqua la assumiamo anche dagli alimenti, ma la maggior parte è quella che beviamo.
Il consiglio della nutrizionista
Se non si hanno esigenze particolari, il mio consiglio è di variare il più possibile il tipo di acqua per garantirci l’assunzione di tutti quei sali minerali fondamentali per mantenerci in salute.
Per aiutarvi a bere, io consiglio di vedere il bicchiere d’acqua come una medicina da prendere ad orari precisi.
Per esempio seguendo questo schema:
PASTO | BICCHIERI |
Colazione | 1 |
Metà mattina | 1 |
Pranzo | 2 |
Metà pomeriggio | 1 |
Cena | 2 |
7 Bicchieri di acqua che corrispondono quasi ad 1,5L. Ben fatto!
Come combattere la ritenzione idrica.
Fonti
www.sinu.it
ww.istat.it