Uno dei frutti più dolci che conosciamo è sicuramente il caco: la sua polpa è talmente zuccherina e succosa che il nome scientifico diospyros significa “pane degli dei”. Per questa sua dolcezza spesso si evita di consumarlo perchè molto calorico, ma se mangiato nel modo giusto apporta benefici importanti alla nostra salute.
Forse non lo sapete ma l’origine dei cachi è in Giappone dove si chiama esattamente nello stesso modo kaki e sono un simbolo di pace e speranza: si racconta, infatti, che una pianta sopravvisse all’esplosione dell’atomica a Nagasaki e riuscì a germogliare. Storicamente veniva anche definita “l’albero dalle 7 virtù”: vive a lungo, fa una grande ombra, tra i suoi rami non nidificano gli uccelli, non viene attaccato dai parassiti, i colori delle sue foglie si mantengono dall’autunno ai primi geli, il legno da un bel fuoco, le foglie che cadono rappresentano un buon concimante.
Direi però che di proprietà salutari ne ha ben più di sette.
Partiamo dalla caratteristica nutrizionale più importante: in natura è uno dei frutti con la maggior quantità di molecole antiossidanti, i nostri alleati per restare in salute, per prevenire le malattie, per invecchiare più lentamente.
Il caco è ricchissimo di carotenoidi e polifenoli, sostanze in grado di neutralizzare l’effetto dei radicali liberi sulle nostre cellule, riducendo il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari, di diabete e neoplasie.
Ha anche una quantità considerevole di tannini, molecole con elevata attività antibatterica, antiossidante e riducono la pressione arteriosa.
Infine nel caco si trova anche epigallocatechina gallato un antiossidante più efficiente persino della vitamina C.
Proprietà antiossidanti e antinfiammatorie a parte, i cachi hanno una buona quantità di fibre per cui aiutano il transito intestinale e diversi sali minerali tra cui fosforo e potassio.
Proprio per la loro grande quantità di zuccheri sono molto energizzanti e l’elevato contenuto di sali li rendono un frutto ideale per chi fa sport, per bambini ed adolescenti.
Ricordiamo però che le loro proprietà possono variare in funzione dello stato di maturazione: i cachi più acerbi (quelli che “allappano” la bocca per intenderci) hanno meno zuccheri ed hanno proprietà astringenti. I cachi maturi, al contrario, hanno un’elevata attività lassativa.
Anche se non sono propriamente dietetici con le loro 70 kcal per 100gr di prodotto, se consumati nel modo giusto possono essere introdotti in una dieta ipocalorica. Per esempio possono essere consumati a colazione per avere un carico di energia al mattino o come spuntino in preparazione all’ attività fisica. Oppure la domenica li possiamo mangiare dopo pranzo al posto del dolcetto.
Chi ha una pianta di cachi sa molto bene che la maturazione avviene velocemente e ci si ritrova una grande quantità di frutti che non riusciamo a consumare e poi li dobbiamo buttare. Per ovviare a questo inconveniente mi ha dato qualche buon consiglio la cuoca contadina Isabella Silvestrini dell’Agriturismo biologico e fattoria didattica Pieve del Colle a Urbania (PU).
La prima dritta che mi da è la ricetta dei cachi essiccati, un modo per averli sempre pronti come snack per la colazione ma anche facili da portare quando si è fuori casa per uno spuntino “al volo”.
La seconda ricetta che mi propone è sicuramente un po’ più elaborata ma è un’ottima idea per avere questo frutto a disposizione praticamente tutto l’anno: i cachi in agrodolce.
Come abbinarli? Io li ho assaggiati con un pecorino stagionato!
Buon appetito!