Che ci sia gran confusione sull’uso di questi due termini è indubbio. Normalmente utilizziamo il termine castagne in maniera generalizzata ma in realtà esiste una sostanziale differenza tra la castagna ed il marrone, così importanti da far scomodare un re. Già perchè nel 1939 Vittorio Emanuele III fu costretto a riportare in un decreto regio la distinzione tra questi frutti.
La castagna è il frutto di alberi selvatici mentre il marrone è il frutto della pianta coltivata.
Per scoprire le altre differenze sono andata ad incontrare Sara Simoni dell’ Azienda Agricola SaraSì : “l’aspetto della castagna è generalmente più scuro rispetto al marrone anche se può assumere colori rossastri simili. Si differenziano comunque per il gusto. I marroni si distinguono per la loro particolare dolcezza , per la pezzatura dei frutti, molto grandi e per la facilità con cui si spellano.

Mi racconta anche che il castagno, una pianta centenaria che può raggiungere grandi dimensioni, veniva considerato “l’albero del pane” poiché rappresentava un’importante fonte di sostentamento per le popolazioni montane dei Monti della Laga. Nelle case rurali, durante il periodo invernale le castagne e i marroni costituivano il principale alimento, sia perché facilmente conservabili durante tutto l’anno sia perché particolarmente nutrienti.
Sara ci svela il segreto per conservarle: tenerle otto giorni in acqua fredda e poi lasciate ad asciugare in luogo areato al riparo della luce del sole.
Io vi spiego perché sono così nutrienti: il marrone è un frutto particolarmente energetico. Ha circa 170 kcal per 100 gr, di cui la maggior parte derivanti dai carboidrati complessi, la nostra fonte principale di energia. Per questo motivo sono un alimento ideale per i bambini, ragazzi e per chi fa sport. La quantità di zuccheri presenti rende la farina di castagne un ottimo sostituto ai cereali (da qui il nome “albero del pane”) adatto per chi ha intolleranze e per i celiaci.
Tra i carboidrati presenti nella castagna c’è l’amido, una fibra solubile che dà molto senso di sazietà (ecco perchè era molto apprezzato dai poveri e durante i tempi di carestia) ed aiuta la funzionalità dell’ intestino, aumentandone la motilità e la flora batterica.
Le calorie e la quantità di amido variano in base alla cottura: bollite sono meno energetiche ed hanno meno amido, arrosto sono più caloriche ma saziano maggiormente.
Un’altra caratteristica importante è la quantità di sali minerali che contiene: potassio, fosforo e magnesio che contribuiscono al migliorare la circolazione, la tonicità muscolare e le attività cognitive.
In sostanza ci sentiamo meno stanchi, più reattivi e concentrati, anche grazie alle vitamine presenti (vitamine del gruppo b, vit. E e K).
Come possiamo inserire i marroni (più adatti ad essere cucinati) in un piano alimentare?
Possono essere un ottimo spuntino di metà mattina o metà pomeriggio, oppure con la farina si può preparare un dolce che può essere consumato a colazione per fare un carico di energia. Possiamo preparare zuppe, primi gustosi o accompagnare piatti di carne.
