Tra il verde del Monte Conero e l’azzurro cristallino delle acque della Baia di Portonovo c’è un ristorante, il Molo, che ospita commensali pronti a sperimentare piatti della tradizione marchigiana accompagnati da profumi e sapori innovativi come la birra al mosto di Verdicchio e sali di Cervia, un gin con i paccasassi o un un vino che richiama il sapore del mare.
In questo piccolo tratto di costa alle pendici del Monte Conero, acqua cristallina e panorami mozzafiato fanno da cornice ai tanti ristorantini dove si può assaporare la cucina tradizionale marchigiana a base di pesce. Tra questi locali c’è ne uno in cui potrete sperimentare profumi e sapori nuovi nel piatto e nel bicchiere: il Molo. Titolare è Giacomo Giacchetti, terza generazione di Giacchetti che portano avanti la tradizione: un ristorante a conduzione famigliare nato negli anni sessanta grazie a nonno Ilario e nonna Adria: lui pescava i moscioli e lei li cucinava.
Giacomo, anzi il papà Fabrizio, mi racconta di quegli anni in cui Portonovo cominciava ad essere meta di turisti per lo più stranieri. Le trattorie ancora cucinavano piatti della tradizione dell’entroterra. Furono lo spirito imprenditoriale delle donne che diedero vita alla Baia che vediamo oggi: prova ne è il fatto che la maggior parte dei ristoranti hanno nomi femminili. Non ci avevo mai fatto caso!
Dai nonni, passando per papà Fabrizio e mamma Rita, e poi a Giacomo e sua moglie Giada, ora il Molo è una grande famiglia dove tutti coloro coinvolti nell’attività ne fanno parte. Non a caso alcuni dipendenti li accompagnano in questa impresa da più di quarant’anni.
Questo spirito di appartenenza alla famiglia, all’attività, alla Baia emergono quando abbiamo la fortuna di assaporare i piatti dello chef.
Giacomo ha sicuramente uno spirito innovativo e gli piace sperimentare: negli ultimi anni ha prodotto delle vere e proprie chicche enograstronomiche, senza però mai perdere di vista tradizione e prodotti locali.
Avete mai accompagnato un piatto di pesce con una birra?
E’ un abbinamento poco usuale ma qui al Molo scoprirete quanto può essere vincente. A casa Giacchetti nasce perciò Mosciolina, una birra bionda artigianale, pensata per essere abbinata perfettamente con i piatti di pesce tipici di queste zone e della Baia.
Ma Giacomo ha voluto superarsi: ha messo insieme la fragranza di una birra gose luppolata e fresca con uno dei vini tipici della tavola marchigiana, il Verdicchio dei Castelli di Jesi. Nata dalla collaborazione con il birrificio Godog di Jesi, in questa birra il malto d’orzo e il luppolo di prima qualità si uniscono al mosto di Verdicchio e sali di Cervia per ottenere una birra bionda, facilissima da bere, leggermente salata, ideale per la stagione estiva.
E’ una birra adatta alla crudità di mare ed è così che Giacomo la propone:
- scampi con fili di peperoncino
- dadolata di orata con lime
- cubetti di tonno con burrata marchigiana
- baccalà con passion fruit
Ma devo essere sincera: il matrimonio perfetto è stato tra la birra e l’ostrica con gelatina di mojito.
Amore a primo assaggio!
Una sinergia di sapori, in cui uno ha esaltato l’altro: dolcezza, sapidità e aspro.
Giacomo non si è fermato alla birra.
“A mezzacosta sta aggrappato un uomo, raccogliendo finocchio marino. Terribile mestiere!” (cit. da Re Lear)
Di cosa sta parlando Shakespeare attraverso le parole di Re Lear?
Del paccasasso! Un’erba aromatica tipica della costa Marchigiana che cresce tra le roccie e le scogliere della Baia. Giacomo si è tuffato in questo progetto di ricerca per ottenere un prodotto unico: il PACCAGIN. Distillato ed erba aromatica insieme sprigionano tutta le loro note balsamiche del ginepro e del paccasasso. Ne scaturisce un sapore forte come la pianta ma elegante come il distillato: un liquore fresco, sapido e molto aromatico.
Se vogliamo gustarlo come aperitivo o con un antipasto c’è anche la versione spumeggiante, accompagnato da acqua tonica aromatizzata con estratti di rosmarino per esaltare il gusto dei paccasassi. Et voilà: abbiamo il PACCATONIC.
Per assaporarlo l’ho abbinato a delle alici impanate accompagnate con maionese di paccasassi. Non mi sarei più fermata.
Ma sappiamo bene che il re della Baia è il mosciolo! Come rendergli omaggio?
Giacomo è un attento consumatore di vini e sommelier di esperienza ma, come dice lui, voleva provare “a stare dall’altra parte“: collaborando con la casa vinicola Santa Barbara si è messo alla ricerca di un vino che richiamasse il sapore del mare. Nasce l’ Aqua dei moscioli, un verdicchio dei Castelli di Jesi con un aroma salmastro.
Ma anche a me piace sperimentare e c’è un piatto che voglio assaggiare con questo vino: gli spaghetti cacio e moscioli!
Un piatto che più di ogni altro rispecchia le Marche: il pecorino dei monti sibillini, che ben rappresenta le montagne della regione, e i moscioli, frutto di mare per eccellenza della costa marchigiana.
Il Molo quest’anno compie Sessant’ anni, ma direi che li porta bene. Per l’occasione possiamo festeggiare insieme con questa grande famiglia con la limited edition Magnum dell’Aqua dei Moscioli!
Il menù ovviamente include molti altri piatti tradizionali di pesce. E per chi non ama il pesce? Niente paura, Giacomo ha un’attenzione speciale per tutti: un menù di carne e non solo con prodotti e ricette marchigiane!
Che mangiate pesce o carne, che vi fermiate per una colazione o un aperitivo veloce o per un lungo assaggio culinario, oltre al cibo godetevi e assaporate questo angolo di paradiso, dove il bosco incontra la spiaggia e il monte si specchia sul mare.
Buon appetito!