Trai vegetali che comunemente consumiamo sulle nostre tavole, il carciofo è uno di quelli che viene maggiormente usato anche nella fitoterapia (negli integratori per dimagrire, per intenderci) proprio per le sue proprietà benefiche, conosciute già nei tempi antichi. Nelle Marche ne troviamo una qualità pregiata con un gusto particolarmente dolce.
Carciofo e salute
La caratteristica principale del carciofo è il suo gusto amaro dato dalla presenza della cinarina, un polifenolo derivato dall’ acido caffeico. Abbiamo già visto diverse volte che l’azione principale dei polifenoli è la neutralizzazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e di molte patologie. Ma la cinerina ha anche altre proprietà.
Questa sostanza stimola la produzione della bile, stimola lo svuotamento della colecisti e incoraggia il deflusso della bile nel duodeno. Cosa vuol dire? Che agisce depurando il fegato dalle tossine, proteggendolo quando sono in eccesso e prevenendo la formazione dei calcoli biliari. Questa sua azione depurativa (ma anche diuretica) può essere sfruttata nei periodi in cui ci sentiamo appesantiti dopo un periodo di stravizi culinari ma anche dopo una lungo trattamento con farmaci. Inoltre il consumo regolare di cinarina abbassa i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Detto questo però facciamo un passo indietro: quante calorie ha? Molto poche ma al tempo stesso è ricco di sostante salutari (anche se sono scarsi di vitamine).
Innanzi tutto è ricchissimo di fibre solubili ed insolubili che aiutano il transito intestinale ma soprattutto aiutano a tenere sotto controllo la glicemia nel sangue. Per questo sono un alimento importante nell’alimentazione dei diabetici.
I carciofi hanno un elevato contenuto di sali minerali , tra cui il potassio e il ferro. Il potassio gli conferisce le sue proprietà diuretiche, abbassando la pressione sanguigna e contrastando la ritenzione idrica e la cellulite. Un infuso con le foglie del carciofo è un ottimo drenante naturale.
Il ferro presente aiuta il benessere fisico e contrasta l’anemia. Ma ricordiamoci che è in forma non biodisponibile, quindi per migliorarne l’assorbimento dobbiamo consumare i carciofi insieme ad alimenti ricchi di vitamina C (ad esempio usando come condimento il limone).
Il carciofo a Km0
In Italia ogni ragione ha il suo carciofo tipico, da quello romanesco del Lazio, allo spinoso di Sardegna, a quello di Pestum o lo spinoso di Menfi. Ma anche noi nelle Marche abbiamo il nostro carciofo di Montelupone, biologico certificato e presidio Slowfood. Mirco Romitelli, della società agricola Romitelli, lo coltiva da diversi anni e mi spiega che è una qualità che ha una resa più bassa , quindi se ne raccoglie di meno rispetto alle altre varietà. E’ un carciofo più piccolo, senza spine, con un gusto dolce, tenero adatto anche per essere consumato crudo e per fare conservati (come fanno nell’ Azienda di Mirco) sott’olio o al naturale.
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Isabella
Grazie Raffaella di queste belle informazioni, davvero interessanti. Grazie