Storicamente la carne di coniglio è stata per molto tempo la fonte principale di proteine animali, sia per la facilità con cui si riproducono che per la semplicità nell’allevamento. Nonostante sia considerata bianca, negli ultimi anni si è assistito però ad una diminuzione dei suoi consumi, complice il recente utilizzo di questa specie come animale domestico. Il dibattito è acceso tra chi lo ritiene un animale da compagnia come cani e gatti (non penseremmo mai di mangiare i nostri amici a quattro zampe) e tra chi ne esalta il sapore e le caratteristiche nutrizionali come fonte di proteine importante soprattutto per chi pratica sport e in età pediatrica.
Innanzi tutto la carne di coniglio è particolarmente magra, infatti contiene pochissime calorie (circa 150 kcal per 100 gr). E’ caratterizzata da un elevato contenuto di proteine, circa l’ 80% , con la presenza di tutti gli aminoacidi essenziali (lisina, amminoacidi solforati, treonina, valina, isoleucina) confrontabili con quelli della carne di manzo o pollo o dell’agnello. Sono sostanzialmente proteine ad alto valore biologico, importanti per la salute e la crescita dei nostri muscoli. Per questo motivo è una valida fonte proteica per chi pratica attività sportiva o per i ragazzi in fase di crescita. Data l’elevata digeribilità è anche adatta alle persone anziane che hanno necessità di un supporto proteico per mantenere la massa muscolare.
Il valore biologico della carne di coniglio è anche dovuta al suo contenuto di acidi grassi, di cui la maggior parte costituiti da mono e polinsaturi ed è praticamente priva di colesterolo. Queste caratteristiche la rendono adatta ad essere consumata nelle diete ipocaloriche, ma soprattutto per chi soffre di ipercolesterolemia o altre dislipidemie.
E’ una carne ricchissima di vitamine del gruppo B, in particolare vit B3 e B12, mentre ha un basso tenore di sodio (via libera quindi a chi soffre di pressione alta), di purine ed acido urico. E’ una delle poche fonti proteiche che possono essere consumate con moderazione da chi soffre di gotta.
L’ elevato contenuto di proteine e la grande digeribilità insieme al fatto che è una carne scarsamente allergenica (nel senso che è molto basso il rischio di allergie) fà si che venga utilizzata nell’alimentazione dei bambini nelle prime fasi dello svezzamento.
Ma facciamo molta attenzione dove la acquistiamo: più di ogni altro animale le caratteristiche della carne di coniglio rispecchia il tipo di alimentazione con cui viene allevato, soprattutto per quanto riguarda il profilo lipidico. La composizione di acidi grassi infatti rispecchia la composizione della dieta. Per questo è importante il consumo di animali che sono allevati con mangimi naturali a base solamente di cereali.
Di questo aspetto ne ho parlato con Marco Marchegiani, della Società Agricola Santo Stefano di Arcevia (An), un’azienda che ha ripreso la tradizione marchigiana dell’allevamento rurale del coniglio che prevede una alimentazione completamente vegetale ed è di scarso impatto ambientale. A differenza di alcuni anni fa, in cui l’allevamento di conigli era esclusivamente di tipo intensivo, ora la maggior attenzione al benessere degli animali, ha portato ad un cambiamento del tipo di allevamento che segue maggiormente le esigenze naturali.
Dalla tradizione culinaria marchigiana arrivano svariate ricette che utilizzano la carne di coniglio, spesso abbinata alle molteplici erbe aromatiche tipiche della zona: dal coniglio in porchetta alla versione in potacchio, passiamo per hamburger, salsicce e arrosticini, come ci propone Marco!