Una pianta importante, simbolo di Unità d’ Italia, protagonista di poesie, presente negli stemmi di città importanti (tra cui Ancona) ma anche associata alla dea Carna, protettrice del benessere fisico. Andiamo alla scoperta del corbezzolo!
O tu che, quando a un alito del cielo
i pruni e i bronchi aprono il boccio tutti,
tu no, già porti, dalla neve e il gelo
salvi, i tuoi frutti »
« e ti dà gioia e ti dà forza al volo
verso la vita ciò che altrui le toglie,
ché metti i fiori quando ogni altro al suolo
getta le foglie; »
« (…) »
« Il tricolore!… E il vecchio Fauno irsuto
del Palatino lo chiamava a nome,
alto piangendo, il primo eroe caduto
delle tre Rome. »
Il corbezzolo)

Un arbusto sempreverde, dai fiori bianchi e dai frutti rossi: verde, bianco e rosso a ragion veduta la pianta di corbezzolo rappresenta l’Italia. Ma non basta! Per chi abita nelle Marche ha anche un altro valore. Il Monte Conero, promontorio marchigiano famoso per i paesaggi mozzafiato ed il mare cristallino, deve il suo nome proprio a questa pianta: κόμαρος- kòmaros in greco che vuol dire corbezzolo. Ed è il protagonista dello stemma del capoluogo, Ancona.
Ma perchè gli antichi lo associavano al benessere fisico?
Perchè foglie, fiori e frutti hanno proprietà benefiche ben conosciute dalla medicina naturale.
Le foglie, infatti, utilizzate prevalentemente per infusi, sono la parte più ricca di sostanze attive, tra cui polifenoli e flavonoidi, e sono utili in caso di infiammazioni intestinali. Vengono anche sfruttate per aromatizzare i formaggi e aumentarne la conservazione.
I frutti sono composti da polifenoli, flavonoidi, antocianine che conferiscono a questo alimento delle importanti proprietà antiossidanti. A cui si aggiungono alte concentrazioni di Vitamina E, C e beta-carotene. In altre parole lo rendono un frutto antinvecchiamento.
Foglie e frutti sono ricchi di tannini, sostanze antiossidanti e in grado di abbassare la pressione sanguigna. Sia le foglie sia i frutti maturi hanno spiccate proprietà astringenti, per questo nella medicina naturale vengono consumate in caso di diarrea.
Ma la sostanza che caratterizza foglie e frutti del corbezzolo è l’arbutina, un glucoside dell’ idrochinone. Una parola difficilissima che a noi interessa perchè è un potentissimo disinfettate naturale delle vie urinarie, ideale nel caso di cistiti.
I frutti del corbezzolo si trovano durante il periodo autunno inverno, ma per tradizione, oltre a consumarli freschi, si utilizzano per altre preparazioni. Dal fiore si prepara un miele particolarmente raro e pregiato, che ha proprietà balsamiche e disinfettanti.

Con i frutti si preparano composte davvero gustose. Me ne parla Pietro Spurio dell’ Azienda Agricola Muccichini (FM), che ha una decina di piante di corbezzolo. Mi spiega che è una pianta molto forte, resistente, non ha bisogno di cure particolari e per questo può essere utilizzata come pianta ornamentale.

Ma soprattutto è un frutto adatto a fare composte perchè non ha bisogno di aggiungere addensanti o altre sostanze. E’ infatti ricchissimo di pectine e il frutto, insieme ai semi, una volta cotto assume la consistenza tipica della composta. Inoltre non è necessario aggiungere grandi quantità di zuccheri.

Pietro mi suggerisce un abbinamento perfetto: con ricotta e pecorino freschi!
