Finalmente è arrivata la primavera e con essa nuovi ortaggi, nuova frutta ed un legume molto speciale: la fava. Un legume antico, la cui storia si intreccia tra credenze popolari, riti religiosi e pregiudizi: ritenuto da Greci e Romani il cibo dei defunti, era considerato un alimento capace di intorpidire i sensi e per questo impuro, ma anche afrodisiaco. Come tutte le credenze un fondo di verità c’è: le fave hanno infatti delle caratteristiche nutrizionali molto particolari, tra cui un elevato contenuto di L-dopa, una sostanza che aumenta la produzione delle molecole del piacere nel nostro organismo.
Partiamo dall’inizio: le fave sono particolarmente ipocaloriche con 40 kcal per 100gr di prodotto, sono prive di grassi, hanno un moderato contenuto di carboidrati, ma un’elevatissima concentrazione di proteine. In particolare tra gli aminoacidi essenziali presenti troviamo la lisina, che è coinvolta nella formazione del collagene, nella crescita di unghie e capelli, nella difesa immunitaria e nella crescita muscolare (in particolare nell’atleta).
Come legume è ricchissimo di fibra che aiuta la funzionalità intestinale, regola l’assorbimento di zuccheri e grassi, con un effetto ipoglicemizzante e ipocolesterolemizzante. Ma la fermentazione di queste fibre porta anche l’effetto negativo di gonfiore addominale, come riportato dal buon vecchio Platone che ne sconsigliava il consumo a chi “era in cerca della verità e della tranquillità spirituale”. Per fortuna ora sappiamo che questo fastidioso inconveniente può essere ridotto con l’ammollo e con l’utilizzo di erbe aromatiche.
Non dimentichiamoci che le fave apportano anche minerali, soprattutto fosforo, ferro, zinco, poi calcio, magnesio, potassio, selenio e vitamine, tra cui l’acido folico.
Ma veniamo alla caratteristica principale: perchè veniva considerato i legume del piacere? Lo avevano osservato gli antichi Greci e Romani, ma anche Macchiavelli ne racconta nelle sue commedie. Le fave contengono elevate quantità di L-Dopa che, nel sistema nervoso centrale, aumenta la concentrazione di neurotrasmettitori come la dopamina, la molecola del piacere e della ricompensa, che aiuta la memoria, l’apprendimento e migliora l’umore. Ma non solo: L-dopa viene anche utilizzata in alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson.
Ma attenzione: le fave sono uno dei pochi alimenti legato ad una patologia genetica chiamata favismo!
Nella tradizione marchigiana la fava è la regina incontrastata del pranzo del 25 Aprile e del 1° Maggio: fava fresca, pecorino, ciauscolo! Ed infatti in questo periodo comincia la raccolta delle “primaticce” come mi racconta Claudio Omiccioli dell’ Azienda Agricola Omiccioli.
La prima che spunta dopo la lunga invernata, piccola, tenera ma un po’ più sensibile al tempo “pazzerello” di Aprile, in cui alcune gelate ancora si fanno sentire. A Maggio arriva la tardiva, più grossa, comunque ideale da mangiare cruda ma sempre in giornata, anzi
raccolta la sera per la mattina
La fava è un legume facilissimo da coltivare, tanto che Claudio ha colto l’occasione per far fare questa esperienza anche con i bambini delle elementari per avvicinarli all’ ambiente, al suo rispetto e all’attenzione verso la qualità di ciò che mangiano.