Ormai è abbastanza chiaro che in una dieta equilibrata il pesce non può mancare: secondo le linee guida dovremmo consumarlo almeno 2-3 volte a settimana. Ma noi nutrizionisti sappiamo bene che tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare (in tutti i sensi). Spesso il pesce non piace, molte persone non sanno come cucinarlo e poi c’è sempre da considerare il prezzo, non proprio conveniente. Un’alternativa un po’ meno costosa e più facilmente utilizzabile in cucina (se non altro perché è già pulito e spesso tagliato) è il pesce surgelato.
Ma come riconoscere e scegliere un prodotto surgelato di buona qualità?
Innanzi tutto non confondiamo il pesce surgelato e da quello congelato. Che differenza c’è? Il pesce surgelato è stato fatto raffreddare molto velocemente, non si formano i cristalli d’acqua, perciò conserva pressoché le caratteristiche nutrizionali ed organolettiche di un pesce fresco. A patto che tutto avvenga in modo adeguato e si parta da una buona materia prima. Il prodotto congelato, invece, è stato portato a basse temperature molto lentamente, si formano cristalli di acqua che rompono le cellule e i tessuti, perdendo non solo la compattezza della carne ma gran parte delle sue proprietà nutrizionali ed organolettiche.
La prima cosa da fare (come tutti gli altri alimenti del resto) è imparare a leggere l’etichetta. Che però varia molto se decidiamo di acquistare un prodotto di solo pesce oppure un mix con anche dei condimenti. Nel primo caso l’etichetta deve riportare:
- Il nome della specie ittica, sia quello comune che quello scientifico: perché? Perché in questo modo si evita di prendere un pesce simile ma di bassa qualità.
- Metodo di produzione: cioè se è allevato o pescato.
- Provenienza: può cambiare la qualità di una specie pescato nel Mediterraneo piuttosto che nell’ Oceano Pacifico.
- Per il pescato deve esserci anche il metodo di cattura (possiamo scegliere se orientarci verso un metodo più ecosostenibile, per esempio).
- Data di scadenza (mai prendere pesce con una data di scadenza prossima).
- Allergeni (ci sono specie ittiche che possono provocare allergie ma anche i solfiti, utilizzati come additivi, sono allergeni)
- Additivi: possiamo trovare conservanti come citrati e il glutammato di sodio (esaltatore di sapidità), ma anche polifosfati e solfiti che dovrebbero essere assunti il meno possibile.
Per i prodotti in cui c’è il mix di pesce con aggiunta di condimenti è indispensabile guardare, oltre che gli ingredienti, anche i valori nutrizionali.
Innanzi tutto leggiamo qual è la percentuale effettiva del pesce: nel mix possiamo trovare verdure, condimenti ed altro che diminuiscono la quantità presente. Un prodotto di qualità migliore ne avrà di più.
Poi guardiamo la tabella dei nutrienti: l’importante è leggere la quantità di grassi presenti “di cui saturi” che sostanzialmente sono quelli che “fanno male” e derivano dal tipo di olio usato come condimento.
Riassumendo: meglio sempre comprare il mix di solo pesce e i condimenti li aggiungete voi.