Quando si segue una dieta uno degli ostacoli che frena le persone è il costo degli alimenti suggeriti dal professionista. Non nego che alcuni nutrizionisti, sulla scia di ricerche e studi sulle caratteristiche nutrizionali di alimenti più o meno insoliti o non comuni nel nostro Paese, si fanno prendere la mano e propongono cibi costosi, difficili da reperire e dal gusto discutibile. Per fortuna c’è anche chi pensa che viviamo in un Paese ricchissimo di materie prime, di grande qualità, che bastano a soddisfare le esigenze nutrizionali di chi sta a dieta, i gusti e la necessità attuale di risparmiare denaro.
L’argomento è vasto e necessità di diversi articoli ma bisogna pur cominciare da qualcosa. Ecco un primo sguardo a come risparmiare al supermercato.
Innanzi tutto partiamo dal fatto che in un piano alimentare (ben costruito) frutta e verdura sono rigorosamente di stagione. Questo vuol dire che, a prescindere dalla qualità del nostro alimento (in questo articolo non entro nel merito nutrizionale), il suo costo sarà più basso di una primizia o di un cibo fuoristagione. In autunno e inverno le verdure che costano meno sono sicuramente quelle appartenenti alla famiglia dei cavoli e cavolfiori. A seguire zucca, finocchi e erbe di campo possono essere presenti sulle nostre tavole ad un prezzo accettabile. In estate ovviamente troveremo zucchine, pomodori, melanzane e molto altro. Una strategia per risparmiare ulteriormente è acquistarle in grande quantità a cassette dal contadino che vi farà uno sconto.
A questo punto come conservarle?
Se vengono lasciate in frigorifero potrebbero andare a male e perderemmo il risparmio iniziale. Suggerisco di lavarle e prepararle tutte per essere consumate. In seguito le potremo surgelare, con una piccola accortezza per le verdure che si mangiano cotte: dovrebbero essere sbollentare in acqua per mantenere inalterate le caratteristiche nutrizionali. Questo è un ottimo stratagemma per avere sempre verdura pronta ai pasti, evitare gli sprechi e risparmiare soldi. Questione diversa vale per l’insalata. Se ne comprate in grandi quantità ricordatevi di non lavarla e non tagliarla fino al momento in cui la consumerete. Avvolgetela con dello scottex per assorbire l’umidità che causa il deterioramento.

E la verdura già lavata in confezioni? A fronte di un risparmio di tempo e praticità enormi il costo è elevatissimo.
Per quanto riguarda la frutta andrebbe mangiata il più fresca possibile per mantenere le sue proprietà nutrizionali ma se questo non fosse possibile anche d’inverno ricordiamoci di tenerla in frigorifero. Anche in questo caso seguite una piccola accortezza: tenete lontano le mele dagli altri frutti perchè accelerano il processo di maturazione.
Una della abitudini maggiormente radicate nella nostra alimentazione è il consumo giornaliero di carne e affettati.

Quasi come eredità dai nostri genitori e nonni che non avevano la possibilità di consumarla se non in pasti fortunati, noi ne stiamo abusando con un costo in termini di denaro e salute che spesso non ci rendiamo conto. In una dieta equilibrata la carne dovrebbe essere ridotta sensibilmente (soprattutto quella rossa) a favore di un aumento del consumo di legumi. Come le proteine animali i legumi sono un alimento nutrizionalmente completo, con un elevato tenore di proteine e scarsa quantità di grassi ed hanno un costo decisamente più basso della carne. Sia che li prendiamo secchi che precotti in vetro. Un pasto a base di legumi può costare anche meno della metà di uno a base di carne, a parità di sazietà e, perchè no, gratificazione (a chi non piace pasta e fagioli?).
In una dieta equilibrata di tipo mediterraneo non può mancare il pesce. Ecco la nota dolente! O così sembra. In realtà l’Italia è un Paese piuttosto fortunato: abbiamo a disposizione diverse specie ittiche che popolano i nostri mari. Alcune specie saranno inevitabilmente più costose ma con un po’ di attenzione vedremo che alcuni pesci come alici, sarde, sardoncini, sgombro sono tra quelli con un prezzo minore e con una buona resa. Possiamo inserirli nella nostra dieta 1-2 volte a settimana.
Pasta, riso e cereali?
La qualità di questi alimenti influenza sensibilmente non solo le caratteristiche nutrizionali ma anche la presenza di glutine o sostanze tossiche. Per questi alimenti è perciò importante fare attenzione alla provenienza e come sono stati prodotti. Se in alcuni casi troviamo prezzi più alti per una pasta prodotta con grano locale e in maniera tradizionale (macinata a pietra, ad esempio) ricordiamoci che in realtà ha delle caratteristiche nutrizionali migliori, con un maggior contenuto di proteine che danno maggior senso di sazietà e quindi ne possiamo mangiare meno.

Meno pasta ma di qualità migliore
Infine ricordiamo di evitare gli alimenti confezionati. Tutto ciò che è trasformato industrialmente ha un prezzo maggiore che noi non percepiamo. Una merendina per colazione ha un prezzo più alto di una fetta di pane casereccio con marmellata (magari fatta in casa). Per non parlare dei preparati di primi o secondi o degli affettati. Tutti alimenti che ci fanno risparmiare tempo, non impegnano ma a scapito di denaro e salute.
Risparmiare sulla spesa si può anche quando si sta a dieta: con un po’ di organizzazione e spirito d’osservazione non solo dei prezzi ma anche della qualità possiamo portare a tavola cibi sani, gustosi, equilibrati e soprattutto con un costo adeguato.